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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

La relazione con gli studenti nella scuola a distanza

iscriviti qui https://register.gotowebinar.com/register/640812129859402510 Il 30 aprile alle ore 15.30 parlerò del mio lavoro in un webinar gratuito organizzato dall'editore Giunti T. V. P. e da Treccani   in occasione della pubblicazione del manuale di psicologia per i licei che ho scritto insieme a Giulia De Monte Insegno da 34 anni. Prima alle medie: Italiano Storia, Geografia quando ancora la si insegnava; poi, alle superiori, Filosofia, Pedagogia, Antropologia, Sociologia, Metodologia della didattica. Ho anche insegnato per qualche anno Estetica e Filosofia del Cinema all’Accademia Carrara di Bergamo e sono docente nella scuola di formazione per psicoterapeuti del Minotauro di Milano ove tengo il corso di “Prevenzione e trattamento del rischio autolesivo in adolescenza”. Insomma: ho insegnato parecchie cose e forse solo la clinica fra le attività che ho svolto nella mia vita è riuscita a impegnarmi di più. Parlerò di cosa ha voluto dire per me insegnare

L’epoca del ritiro. Seconda parte: i nostri ragazzi

Come psicoterapeuta ma soprattutto come insegnante ho avuto modo di sentire parecchie ragazze e parecchi ragazzi, di incontrarli in videochiamata, di trascorrere delle ore con loro e di assistere alle vicissitudini attraverso le quali la dimensione del Covid si installava nelle loro menti e nelle loro vite. All’inizio i ragazzi, come molti di noi, non hanno capito, non hanno colto la gravità del pericolo. Per loro la chiusura delle scuole era una festa inaspettata, una meravigliosa occasione per incontrarsi nei parchi, nelle discoteche, nei pub o per le strade del quartiere senza orari, senza compiti, senza la faticosa scansione della giornata scolastica. Era cominciata una magnifica festa, sostenuta dalle illusioni di chi sosteneva che si trattava semplicemente di un’influenza e di chi pensava che per loro sarebbe stato persino opportuno prendere un po’ di anticorpi. Per questo i ragazzi erano felici e godevano all’idea che, una settimana dopo l’altra, le scuole rimanessero chi

L'epoca del ritiro. Prima parte: quel che ci succede

Ho studiato per anni il ritiro sociale nei ragazzi in crisi, quello di chi, colmo di vergogna per il suo corpo, ha deciso di sottrarsi allo sguardo di tutti e di rifugiarsi nella sua cameretta in compagnia dei videogiochi e di amici virtuali invertendo il giorno con la notte, rifiutandosi di andare a scuola e di incontrare gli amici. Mai avrei pensato che un mondo intero, nel giro di qualche mese, si sarebbe trovato a condividere forzatamente la situazione che avevo conosciuto in tanti miei pazienti e nella quale mi ero identificato al punto da scrivere una sorta di caso clinico romanzato dedicato proprio a uno di loro. Certo, per noi oggi le cose sono diverse: il blocco non deriva da un conflitto interno ma da un’ingiunzione esterna, Tuttavia ognuno di noi oggi, nel chiuso delle pareti domestiche, comincia forse ad avvertire alcuni dei sintomi   (o, se vogliamo sdrammatizzare, dei fenomeni psichici) cha accadono e sono accaduti ai miei pazienti, tanto che loro oggi sembrano essere pa

quando l'amore uccide

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Questo libro è il frutto di una collaborazione con un'amica regista teatrale, attrice  filosofa. Insieme riflettevamo su femminicidio e assolutezza dell'amore romantico. Pensavamo che le due cose non fosse poi così distinte ma ,anzi, la violenza fosse l'esito di un esasperazione malata dell'amore piuttosto che di una sua negazione. Ne è nata questa sceneggiatura teatrale interpuntata da commenti psicologici. Il tempo e la fortuna ne hanno impedito una vera e propria messa in scena, ma l'idea è ancora nella nostra mente. trova il libro qui